Tutti i testi di Edoardo Bennato con traduzione

Biografia

Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un'esperienza londinese cominciò a proporsi come one man band suonando contemporaneamente oltre alla chitarra e all'armonica anche dei tamburelli, il kazoo e altre percussioni. L'influenza di grandi del rock e della musica pop (Dylan su tutti) caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee. Tra gli altri autori che ne hanno ispirato l'opera vanno citati anche Jimmy "Hammond" Smith, Paul Anka e Neil Sedaka. I suoi testi ? specie quelli degli anni '70 ? sono spesso ironici e dissacranti e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti.

Gli inizi

Fratello di Eugenio e di Giorgio si accosta sin da piccolo alla musica, da un lato spinto dalla mamma, che invoglia i figli a suonare, dall'altro dal rock'n'roll, che lo appassiona sin dal suo arrivo in Italia, anche grazie ai soldati americani di stanza a Napoli (in particolare il giovane Edoardo è colpito da Paul Anka, Chuck Berry e Neil Sedaka; altri influssi su Bennato provengono da cantanti napoletani come Renato Carosone, Aurelio Fierro e, soprattutto per il modo di cantare, Peppino Di Capri). È proprio la mamma, comunque, che lo accompagna spesso a Roma per fare ascoltare le sue canzoni, e Vincenzo Micocci, discografico della Parade (fondata dallo stesso Micocci insieme a Carlo Rossi e Ennio Morricone), rimane colpito in particolare da una canzone, Era solo un sogno: cerca di proporla a Bobby Solo ma, fallendo l'operazione, decide di farla incidere allo stesso Bennato. Sul retro viene inserita la canzone Le ombre, dove Edoardo suona l'armonica, diventando così il primo cantante italiano in assoluto a suonare questo strumento; entrambe le canzoni vengono scritte per quel che riguarda il testo insieme a Alessandro Portelli, professore di letteratura angloamericana all'Università La Sapienza di Roma ed esperto musicologo. Il disco, pubblicato nel 1966, non riscuote il successo sperato. Nel frattempo Bennato si diploma, e decide di trasferirsi a Milano per frequentare la facoltà di architettura: qui ritrova un giovane cantautore che ha già avuto modo di incontrare nei suoi soggiorni romani, Herbert Pagani, che si interessa alle sue musiche, scrivendogli dei testi da abbinare: è così che nascono i successi di Cin cin con gli occhiali (1968), Ahi le Hawai (1969) e Fuoco bianco (1970), cantati da Pagani. Il buon esito commerciale di questi dischi fa sì che la Numero Uno, la nuova casa discografica fondata da Mogol e Lucio Battisti, lo metta sotto contratto, grazie soprattutto all'intuito di Alessandro Colombini, facendogli incidere un 45 giri, Marylou (scritta insieme al fratello Eugenio, con testo di Mogol), con chiare influenze del rock'n'roll anni cinquanta; la canzone sul retro, La fine del mondo, è scritta da Edoardo su un testo di Herbert Pagani. In questo periodo Bennato scrive molte canzoni per altri autori: nel 1970 Perché... perché ti amo (insieme al fratello Eugenio per la musica, su testo di Mogol) per i Formula Tre, nel 1971 Lei non è qui... non è là per Bruno Lauzi, che scrive il testo (nel disco di Lauzi Edoardo suona l'armonica a bocca), Un uomo senza una stella per Michele e The village per Bobby Solo; nel 1972 Perché perché, presentata da Giovanna a Un disco per l'estate 1972|Un disco per l'estate e, nel 1973, Apri gli occhi bambina, ancora per i Nuovi Angeli. Nel frattempo, nel 1970 esce un secondo 45 giri, contenente 1941, cover di una canzone dallo stesso titolo di Harry Nilsson, scritta da Mogol e Alessandro Colombini, autore del testo del brano sul retro, Vince sempre l'amore. L'anno dopo è la volta di Goodbye Copenaghen e Marjorie, che sono le prime due canzoni a essere scritte interamente, testo e musica, da Edoardo. L'esito commerciale di questi dischi è però scarso, e Bennato, spinto anche da Alessandro Colombini (il quale, a causa di alcuni screzi avuti con Mogol, ha abbandonato la Numero Uno in favore della Ricordi) che si propone come suo produttore, decide di cambiare casa discografica e di passare alla Ricordi ottenendo da questa fiducia per la realizzazione di un intero LP. Bennato, dopo aver trascorso qualche mese a Londra esibendosi suonando contemporaneamente oltre alla chitarra e all'armonica anche dei tamburelli, il kazoo e altre percussioni, torna a Milano dove incide il primo LP, Non farti cadere le braccia: si tratta di un lavoro sperimentale, dove tra canzoni ispirate (come il brano omonimo, Rinnegato e Campi Flegrei) vi sono alcune tracce che esulano dalla forma-canzone (Ma quando arrivi treno, MM o Tempo sprecato); oltre alla canzone scritta con Lauzi, Lei non è qui... non è là, eseguita in versione acustica. Dal sodalizio con Patrizio Trampetti, componente della Nuova Compagnia di Canto Popolare, nasce Un giorno credi, tra le sue canzoni più amate. Il disco non riscuote un gran successo di vendita: l'edizione originale, apribile con un fiammifero in rilievo, ultimo di una ipotetica scatola di Minerva, diventa una rarità di valore nel mondo dei collezionisti. Per Bennato arrivano i primi passaggi radiotelevisivi, a Per voi giovani e ad Alto gradimento, e i primi concerti.

Descrizione di Wikipedia (articolo originale)


Album di Edoardo Bennato in ordine cronologico

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Lorenzo commento inviato 8 anni fa Solo 15 canzoni???
Avrei voluto recensire "In fila per tre" e "Venderò", ma non ci sono.
Lungi da me qualsiasi polemica (sia mia che vostra), spero che la Divina Provvidenza (citando Alessandro Manzoni nei Promessi sposi), risolva il problema.
Tu Alessandro, cosa ne dici? Rispondi
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Alessandro67 commento inviato 8 anni fa Uno dei maggiri cantautori italiani dalla seconda metà degli anni 70 fino agli anni 90 ha scritto autentici capolavori Rispondi